Il linguaggio burocratico è un filtro per la comprensione di cosa le amministrazioni locali stanno progettando. Avere nozioni di questo linguaggio ci permette di capire ed interagire in maniera efficace con le amministrazioni
Ecco perché abbiamo pensato di realizzare un breve dizionario della Mobilità Sostenibile
Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada. DL285/1982
Itinerario ciclabile: è composto di percorsi stradali utilizzabili dai ciclisti, sia in sede riservata (pista ciclabile in sede propria o su corsia riservata), sia in sede ad uso promiscuo con pedoni (percorso pedonale e ciclabile) o con veicoli a motore (su carreggiata stradale). DM557/1999
Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché’ eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali. DL285/1982
Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. DL285/1982
Corsia ciclabile: è una pista ciclabile non protette da elementi in elevazione sulla pavimentazione, separata dalla corsia di marcia mediante due strisce continue affiancate. DPR495/1992
Zona a traffico limitato: area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli. DL285/1982
Zona residenziale: zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. DL285/1982
Sistema di ciclabilità urbano e/o extraurbano: sistema opere o caratteristiche dello spazio stradale che garantiscono la ciclabilità in modo che essa sia favorita ovunque a meno che non sia espressamente vietata.
Ciclovia: itinerario che consenta il transito delle biciclette nelle due direzioni, dotato di diversi livelli di protezione determinati da provvedimenti o da infrastrutture che rendono la percorrenza ciclistica più agevole e sicura. L2/2018
Rete cicloviaria: l’insieme di diverse ciclovie o di segmenti di ciclovie raccordati tra loro, descritti, segnalati e legittimamente percorribili dal ciclista senza soluzione di continuità. L2/2018
Rete ciclabile: l’insieme di tutte le infrastrutture o di segmenti di esse dedicate in forma esclusiva o promiscua alla ciclabilità presenti su un’area territoriale definita.
Via verde ciclabile o greenway: pista o strada ciclabile in sede propria sulla quale non è consentito il traffico motorizzato. L2/2018
Sentiero ciclabile o percorso natura: itinerario in parchi e zone protette, sulle sponde di fiumi o in ambiti rurali, anche senza particolari caratteristiche costruttive, dove è ammessa la circolazione delle biciclette. L2/2018
Strada senza traffico: strada con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquanta veicoli al giorno calcolata su base annua. L2/2018
Strada a basso traffico: strada con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquecento veicoli al giorno calcolata su base annua senza punte superiori a cinquanta veicoli all’ora. L2/2018
Strada 30: strada urbana o extraurbana sottoposta al limite di velocità di 30 chilometri orari o a un limite inferiore, segnalata con le modalità stabilite dall’articolo 135, comma 14, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495; è considerata «strada 30» anche la strada extraurbana con sezione della carreggiata non inferiore a tre metri riservata ai veicoli non a motore, eccetto quelli autorizzati, e sottoposta al limite di velocità di 30 chilometri orari. L2/2018
Piano Generale della Mobilità Ciclistica: è un piano di validità triennale, redatto dal Ministero delle infrastrutture e trasporti che costituisce parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica contenente le previsioni e le politiche del Governo Italiano per lo sviluppo della ciclabilità in Italia; è adottato in coerenza con il sistema nazionale delle ciclovie turistiche e con i programmi per la mobilità sostenibile. L2/2018
Rete Ciclabile Nazionale “Bicitalia”: è la rete infrastrutturale di livello nazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea «EuroVelo»; è composta dalle ciclovie di interesse nazionale; le infrastrutture della Rete ciclabile nazionale costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale. L2/2018
SNCT Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche: è una rete di ciclovie di interesse nazionale di preminente interesse turistico; termine usato per definire la Rete Ciclabile Nazionale nei testi di legge e nei decreti ministeriali precedenti l’approvazione della Legge 2/2018.
Piano regionale della mobilità ciclistica: un piano di validità triennale approvato dalle Regioni in coerenza col proprio Piano dei Trasporti, che individua gli interventi da adottare per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative nel territorio regionale; nel piano sono definiti gli obiettivi programmatici concernenti la rete regionale di percorribilità ciclistica. L2/2018
Rete ciclabile regionale: è la rete ciclabile di livello regionale, individuata in coerenza con la Rete ciclabile nazionale «Bicitalia» e caratterizzata dall’integrazione e interconnessione con le reti infrastrutturali regionali a supporto delle altre modalità di trasporto. L2/2018
Biciplan: è il piano urbano della mobilità ciclistica, piano di settore del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, finalizzato a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. L2/2018
Piano della rete degli itinerari ciclabili: è il piano di settore interno al Piano Urbano del Traffico che preveda interventi da realizzare nel territorio comunale. DM557/1999
Requisiti di pianificazione: sono le caratteristiche omogenee per tutto il territorio nazionale che definiscono gli elementi territoriali, naturali e/o antropici, che costituiscono il quadro di riferimento propedeutico alla progettazione e che qualificano la possibilità di classificare una ciclovia quale parte del SNCT, ovvero della Rete Ciclabile Nazionale “Bicitalia”. Direttiva MIT375/2017
Standard tecnici di progettazione: sono le caratteristiche omogenee per tutto il territorio nazionale a cui devono attenersi i progetti delle ciclovie appartenenti al SNCT, ovvero Rete Ciclabile Nazionale “Bicitalia”, relativamente ad: attrattività, percorribilità, sicurezza, segnaletica e servizi. Direttiva MIT375/2017
PRIT – Piano Regionale Integrato dei Trasporti: costituisce il principale strumento di pianificazione dei trasporti della Regione Abruzzo
Sistema regionale della ciclabilità: è un sistema volto ad incrementare gli spostamenti a basso impatto ambientale e a ridurre nel contempo il tasso di motorizzazione della Regione con particolare riferimento ai veicoli a combustione; è il quadro previsionale di riferimento volto ad orientare la pianificazione e la progettualità degli enti locali. In Abruzzo l’ultima Legge regionale a tale scopo risale al 2013 http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/2013/lr13008.htm
PUG – Piano urbanistico generale: in Abruzzo, è lo strumento di pianificazione che il Comune predispone, con riferimento a tutto il proprio territorio, per delineare le invarianze strutturali e le scelte strategiche di assetto e sviluppo urbano di propria competenza, orientate prioritariamente alla rigenerazione del territorio urbanizzato, alla riduzione del consumo di suolo e alla sostenibilità ambientale e territoriale degli usi e delle trasformazioni.
grazie al GAL Regione Emilia Romagna ed il suo contributo “Linee guida per il sistema regionale della ciclabilità (L.r. n. 10/2017)”
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