Il legame tra bici e salute è indissolubile. Secondo i medici 30 minuti al giorno di attività fisica genera benefici immediati e di lungo periodo.
Pedalare è un’attività principalmente di tipo aerobico, quindi impatta positivamente sul sistema cardio-circolatorio; dopo solo 10 minuti di pedalata aumenta metabolismo ed il flusso sanguigno; si passa infatti da 8 litri di sangue al minuto a riposo fino a 100 litri al minuto al picco dello sforzo.
il cuore è un muscolo e tenerlo allenato, sforzandolo progressivamente rende questo muscolo più reattivo. Questo determina riduzione della frequenza cardiaca a riposo e sul lungo periodo comporta una maggiore resistenza agli sforzi fisici.
pedalare ha un effetto anti-ipertensivo; infatti lo sforzo fisico diminuisce le resistenze periferiche riducendo la pressione arteriosa. Inoltre riduce la viscosità del sangue perché riduce la concentrazione di colesterolo ematico.
grazie al lavoro dei muscoli delle gambe, si ottiene anche una migliore circolazione venosa e linfatica (soprattutto negli arti inferiori) prevenendo gonfiori ed ritenzione idrica.
in quanto allenamento principalmente aerobico, è uno degli sport dimagranti per eccellenza; quando mangiamo assimiliamo energia che, se non viene utilizzata viene incamerata dal corpo sotto forma di grassi. 25 minuti di pedalata, grazie all’aumento del battito cardiaco permette di bruciare i grassi e di perdere fino a 400 calorie.
La bici fa bene al cervello: avere una più efficiente circolazione sanguigna, non solo ha benefici muscolari, ma migliora la microcircolazione aumentando l’ossigenazione del cervello. Il migliore coordinamento dei movimenti vi aiuterà a rafforzare il sistema nervoso.
Aggiungiamo che pedalare è un’attività che si pratica all’aria aperta il che abbassa drasticamente i livelli di cortisolo, l’ ormone che tende ad aumentare la risposta allo stress.
In base ai risultati di numerose ricerche, diventerete meno soggetti allo stress. È ampiamente dimostrato inoltre che l’attività fisica aumenta i livelli di serotonina migliorando il tono dell’umore e contrastando malattie come la depressione.
Se tutti riuscissimo a migliorare la nostra salute, non solo vivremmo più a lungo, ma vivremmo anche meglio, con ricadute positive anche a livello sociale; vivere in salute diminuisce notevolmente la spesa pubblica nel settore della sanità.
L’equivalenza è semplice: meno malati = minori spese (sanitarie) pubbliche a carico della collettività;
lo stesso ragionamento si può riportare per i diverbi tra gli automobilisti: (approfondiremo nei prossimi articoli) essere meno stressati riduce la conflittualità sociale: guardate quanta rabbia c’è nelle persone che guidano nel traffico! (approfondiremo nel prossime articoli; iscriviti per saperne di più